Nell’estate della prima media, il professore di italiano ci assegnò un compito delle vacanze davvero poderoso: l’analisi grammaticale dei primi tre capitoli del libro Pinocchio.
Grammaticale! Quell’esercizio certosino per cui ogni singola particella di una frase deve essere analizzata. Articolo determinativo maschile singolare, nome comune di cosa femminile plurale, aggettivo qualificativo… Riempii tre quaderni a righe usando penne cancellabili rosse e blu con cui calcavo così tanto sui fogli da ondulare la carta e guadagnarmi una graziosa callosità sul dito medio che sfoggio ancora vent’anni dopo, di cui sono molto orgogliosa.
Perché anche se la tastiera del pc è ormai la mia inossidabile collega di lavoro, rimango una grafomane appassionata. Idee, appunti, to do list, ricordi, pensieri assumono per me un valore diverso solo se scritti a mano su carta.
Arrivata al Liceo Classico, la professoressa di italiano ci consigliava di rileggere ogni tema al contrario in modo da scovare qualsiasi errore di ortografia e grammatica, perché “anche il contenuto più interessante se presenta errori vale l’insufficienza”. Il 7+ ottenuto col tema sul Gattopardo, libro adorato, è stato il mio premio Pulitzer e gli errori di battitura ancora oggi mi mettono ansia.
Senza neanche accorgermene, nel modo più naturale possibile, viaggiare, leggere, conoscere sempre nuove storie e scrivere – appunti all’università, diari di viaggio, tesi, relazioni di lavoro, articoli – sono abitudini (o, forse, necessità) che non mi hanno più abbandonato.
Mi sono laureata felicemente in Storia dell’Arte e, chiacchierona nel DNA come sono, ho subito declinato questa mia passione in chiave comunicativa abilitandomi come guida turistica: conoscere e raccontare la storia di quello che mi circonda è una delle mie grandi passioni.
Ho approfondito con un Master il tema della gestione, comunicazione e del marketing applicato ai Beni Culturali e creato un’impresa, la mia adorata Brigata Cultura, che fornisce servizi in ambito culturale a Torino e in Piemonte. Torino è la mia città del cuore e soffro di saudade sabauda da quando ho iniziato a vivere in giro per il mondo qualche anno fa.
Ma per fortuna le storie sono ovunque. E così, con curiosità e attenzione, ho imparato a scoprirle e raccontarle, ad apprezzare sempre di più le nuove forme di comunicazione digitale fino a farne un lavoro a tempo pieno.
Ormai da tanti anni gestisco la comunicazione social di diversi clienti molto diversi tra loro: artigiani e liberi professionisti, piccole imprese e grandi aziende, enti istituzionali e associazioni culturali.
Può sembrare che la stilista con il suo piccolo atelier di quartiere non abbia nulla a che fare con la multinazionale che vende prodotti nella grande distribuzione. Eppure tutti questi clienti hanno in comune le stesse esigenze e finalità: raccontarsi ed esprimere al meglio l’essenza di quello che fanno, del prodotto o servizio che offrono, del perché vale la pena scegliere proprio loro tra tanti altri.
Ecco perché per me non c’è distinzione tra un progetto di comunicazione e un altro, grande o piccolo che sia il cliente: tutti mi hanno insegnato qualcosa, tutti mi hanno spinto ad alimentare la mia curiosità nel comprendere il loro mondo, il loro settore, per poterlo poi comunicare al meglio.
Se oggi so qualcosa di mostre e musei, di eventi, sartoria, ristorazione, servizi al pubblico, perfino di fiscalità e di svariati altri argomenti che ho avuto la fortuna di trattare nel corso degli anni, è grazie a questo lavoro che amo molto.
Sono sempre stata curiosa e appassionata di Storia e storie e per questo motivo ho iniziato a “collezionare” qua e là in giro per il mondo gli spunti di comunicazione che più colpiscono la mia attenzione.
Questo blog è dove ti racconto la storia di questi spunti/appunti, nella speranza di condividere un po’ di sana ispirazione, piccole storie curiose e preziose o qualche riflessione interessante.
Buon viaggio e buona lettura!
Stefania